Urtica dioica o Urtica urens? Sono i due nomi con cui si identifica la stessa pianta: la “comune” ortica.
I due nomi nascono da due peculiarità della pianta: la prima, “dioica”, dal fatto che esiste l’ortica “maschio” e l’ortica “femmina” (come per il gingko biloba) ; la seconda dalla sensazione “urente” che consegue il contatto con le foglie.
La sensazione di bruciore è determinata dalla rottura dei peli silicei sulla superficie della foglia. I peli, rompendosi, creano delle micro-lesioni cutanee nelle quali iniettano sostanze urticanti (istamina, acido formico, etc).
Le proprietà urticanti dell’urtica non sono solo fastidiose: anzi! Uno studio condotto da Randall nel 2000 ha evidenziato come l’applicazione di una foglia di urtica su dita artrosiche riesca a ridurre sensibilmente il dolore. Questo applicando una foglia fresca sulla parte dolente una volta al giorno per una settimana.
Le foglie possiedono interessanti proprietà antiinfiammatorie, grazie al contenuto di flavonidi che acidi che inibiscono la sintesi di prostaglandine e leucotrieni.
Inoltre, possono essere utilizzate come diuretico, con un’azione tanto importante da riuscire a ridurre anche la pressione sistolica.
Se le foglie, benchè con le interessanti proprietà di cui sopra, sono state soppiantate da altre piante nella pratica fitoterapia e conosciute più come ingrediente culinario (chi ha detto “canederli alle ortiche”?), le radici stanno trovando sempre più applicazioni.
Infatti, le radici sembrano riescano a ridurre i sintomi dell’Ipertrofia Prostatica Benigna. Si sono fatte varie ipotesi per comprendere che componenti del fitocomplesso siano responsabili di questa attività; sicuramente è certo che i miglioramenti apportati sono sintomatici e non interessano né il volume prostatico, né i livelli di PSA.
Tuttavia, la riduzione dei sintomi è cruciale per migliorare la qualità della vita del paziente: e non sono cose da poco! Ridurre le volte in cui il paziente va in bagno di notte, aiutarlo ad espellere più urina, aumentare il flusso urinario; sono tutti piccoli-grandi successi che permettono un riposo notturno migliore, meno rischio di cistiti e uno stato anche psicologico migliore del paziente.
Se poi aggiungiamo all’ortica la serenoa repens, otteniamo risultati pari al farmaco di sintesi (finasteride). Somministrando ai pazienti o la combinazione fitoterapica o il farmaco una volta al giorno per 2 mesi, si è osservato come le piante riescano ad aumentare il flusso urinario tanto quanto la finasteride. Questo risultato è ancora più interessante se pensiamo che è stato raggiunto sia nel caso di prostate molto gonfie, sia nel caso di prostate appena appena sopra la norma.
In più, il trattamento con ortica e serenoa ha manifestato una tollerabilità maggiore rispetto al trattamento con finasteride.
Cosa manca come parte della pianta?
Ah, sì… i semi.
Dioscoride li definiva afrodisiaci…
Luca Guizzon
Fonti:
- Dizionario di fitoterpia e piante medicinale, Encrica Campanini
- Le 100 erbe della salute, Fabio Firenzuoli
- "Combined sabal and urtica extract compared with finasteride in men with benign prostatic hyperplasia: analysis of prostate volume and therapeutic outcome." Sökeland J, BJU Int. 2000 Sep;86(4):439-42.Sökeland J, BJU Int. 2000 Sep;86(4):439-42..
- J R Soc Med. 2000 Jun;93(6):305-9. Randomized controlled trial of nettle sting for treatment of base-of-thumb pain. Randall C1, Randall H, Dobbs F, Hutton C, Sanders H.