Berberis è una specie di piante a forma di arbusto, molto colorate e diffuse un po’ ovunque nel mondo.
Dalla corteccia, dai frutti, dalle radici e dalle foglie si estrae la cosiddetta Berberina: una sostanza sfruttatissima dalla medicina popolare per una vasta serie di disturbi. Essendo molto amara, viene presa come digestivo; considerata la sua attività battericida, viene usata per le congiuntiviti; il suo infuso di frutti e foglie è una bevanda dissetante, peraltro ricca di vitamina C.
Viene poi usata come antifebbrile, antimalarica e come blando anestetico. La ricerca degli ultimi quindinci anni ha però scoperto un altro campo d’azione molto interessante: quello dei grassi nel sangue.
Già nel 2004 uno studio asiatico aveva rilevato questa associazione. La Barberina era stata somministrata oralmente a pazienti ipercolesterolemici, in un trattamento durato complessivamente tre mesi. Il risultato era stato una riduzione del colesterolo totale (meno 29%), dei trigliceridi (meno 35%) e dell’LDL (meno 25%).
Incoraggiato dai risultati raggiunti, lo stesso gruppo di ricerca ha approfondito l’indagine, pubblicando un nuovo articolo nel 2008. Notando che il meccanismo d’azione della berberina è diverso da quello delle statine (i farmaci comunemente usati per ridurre il colesterolo nel sangue), hanno provato a testare l’attività della berberina in associazione con le statine.
Come ci si poteva aspettare, il laboratorio conferma che gli effetti della terapia combinata sono considerevolmente maggiori rispetto alle singole terapie prese separatamente. I dati raccolti su topo parlano di un abbassamento del colesterolo cattivo LDL pari al 46.2%, quando le terapie a base di statine e Berberina, prese singolarmente, davano come risultato un abbassamento rispettivamente del 28.3% e 26.8%.
Più recentemente (2014), un gruppo di ricerca italiano ha tentato di utilizzare Berberina per qualcosa di leggermente diverso, ma sempre legato al grasso corporeo: si è cercato di capire se il prodotto naturale avesse qualche effetto su donne in sovrappeso a causa dell’uso di contracettivi orali o perchè affette da ovaio policistico.
Anche qui, Berberina ha dato buona prova di sé: dopo i tre mesi di trattamento a base di un integratore contenente 500mg di berberina, le 84 pazienti coinvolte hanno riscontrato un importante miglioramento nell’indice di massa corporea, con tutti gli effetti positivi che questo può comportare sul fronte delle malattie cardiovascolari.
Riccardo Carli
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