Recentemente abbiamo raccontato (QUI) le mille applicazioni possibili della cosiddetta Berberina, un sale ricavato dalle piante della specie Berberis.
Abbiamo riportato alcune ricerche sugli effetti di questa sostanza naturale sui grassi nel sangue, ma recentemente si è scoperto che Berberina agisce anche sugli zuccheri sanguigni.
La storia parte nel 2010, quando proprio il gruppo di ricerca asiatico che aveva portato a termine gli studi sui grassi ha pubblicato un altro articolo, rilevando come Berberina abbia una certa capacità di abbassare i livelli di glucosio nel sangue.
Gli studiosi facevano risalire questo effetto all’incremento dell’espressione dei recettori dell’insulina: una notizia preziosa per tutti coloro che sono affetti da diabete di tipo 2. Ebbene, si aspettavano naturalmente ulteriori conferme di questa prima ricerca: ecco che allora, nel 2013, un secondo studio indipendente ha confermato questi risultati, mostrando come Berberina possa portare a dei miglioramenti, in generale, sulla cosiddetta sindrome metabolica.
In particolare, i ricercatori hanno misurato la glicemia, i livelli di insulina, i trigliceridi e il livello del colesterolo HDL in una serie di pazienti che volontariamente si erano esposti ad un carico di destrosio prima di cominciare il test.
Questo è consistito nell’assunzione prima dei pasti di 500mg di berberina, per 3 volte al giorno nell’arco di 3 mesi. Naturalmente, un secondo gruppo di controllo è stato trattato alle stesse condizioni, ma con del placebo.
I risultati hanno confermato le ricerche precedenti, mostrando un incremento della sensibilità all’insulina e un calo della sua secrezione in termini assoluti. Hanno però anche rilevato che Berberina porta alla remissione della sindrome metabolica (+36% rispetto al gruppo trattato con placebo), fa calare la circonferenza vita e il numero di trigliceridi totale nel sangue.
La letteratura sul tema, tuttavia, associa a Berberina anche una serie di effetti collaterali negativi. Se assunta a dosi molto elevate infatti, può provocare diversi disturbi intestinali, come diarrea e vomito, paralisi respiratoria e addirittura arresto cardiaco.
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