La Schisandra chinensis, conosciuta anche con il nome di five-flavor-fruit (from Chinese wǔ wèi zi) è un albero con portamento rampicante “a vite legnosa” che è nativo delle foreste del Nord della Cina e dell’estremo Est della Russia.
Il nome cinese della pianta, deriva dal fatto che le bacche di schisandra posseggono tutti e 5 i sapori fondamentali della medicina cinese: dolce, salato, amaro, piccante e acido.
Le bacche sono la droga della pianta, che è considerata tra i 50 rimedi fondamentali della medicina cinese e che, chimicamente, include composti quali la schisandrina e altri lignani.
Ma questi cinque sapori possono essere correlati ad altrettante proprietà?
Rimanendo sulla metafora e non addentrandoci nel significato terapeutico della medicina tradizionale cinese, possiamo dire che il “primo sapore” ci viene dalle popolazioni Ainu, che tradizionalmente usano questa pianta come rimedio per i raffreddori ed il mal di mare, ma gli effetti confermati dalla letteratura vanno molto più in la.
Infatti il “secondo sapore” è stato valutato da Song e wang: nel 2016 hanno studiato gli effetti della schisandra sul microbiota intestinale. Infatti, le bacche sono da tempo riconosciute in grado di contrastare alcuni disordini metabolici sostenuti da un’alterata flora intestinale, primo tra tutti l’obesità.
L’effetto sembra attribuibile sia a modifiche a livello del comparto lipidico che ad alterazioni sul metabolismo. Gli studiosi hanno somministrato estratto di schisandra a donne obese per 12 settimane; le donne trattate con schisandra hanno visto una maggiore riduzione di circonferenza vita, massa grassa, trigliceridi, ALT e AST rispetto al gruppo placebo.
L’analisi dela componente microbiotica ha dimosrato un aumento dei Bacteroides e dei Bacteroidetes nel gruppo trattato con schisandra e tali aumenti sono correabili agli effetti visti sui parametri migliorati delle donne trattate.
Il “terzo sapore “ riguarda l’affaticamento cronico. In questo caso, gli studiosi si sono concentrati sopratutto sulla frazione polisaccaridica della schisandra. In dei ratti affetti da sindrome di fatica cronica, la somministrazione di schisandra ha ridotto significativamente i sintomi di tale patologia, migliorando il metabolismo di alcuni aminoacidi che sembrano essere coinvolti nella patogenesi della sindrome.
Il “Quarto sapore” si deve alla frazione dei lignani, a cui sono invece attribuite le proprietà cognitive-stimolanti della schisandra. Infatti, sono in grado di ridurre il danno neuronale ed aumentare le performance cognitive.
“Quinto sapore” , ma non per questo meno importante, l’effetto cardioprotettivo. Sempre I lignani sono in grado di agire su vari target molecolari a livello dell’apparato cardiovascolare. Purtroppo rimane da valutare l’esatto meccanismo farmacologico con cui agiscono, ma la sicurezza d’utilizzo e la loro efficacia li candidano come base per lo sviluppo di futuri farmaci.
Luca Guizzon
Fonti:
Nutr Res. 2015 Aug;35(8):655-63 "Schisandra chinensis fruit modulates the gut microbiota composition in association with metabolic markers in obese women: a randomized, double-blind placebo-controlled study. Song MY et al.Schisandra chinensis fruit modulates the gut microbiota composition in association with metabolic markers in obese women: a randomized, double-blind placebo-controlled study. Song MY et al.
Int J Biol Macromol. 2016, Metabolic mechanism of a polysaccharide from Schisandra chinensis to relieve chronic fatiguesyndrome. Chi A et alMetabolic mechanism of a polysaccharide from Schisandra chinensis to relieve chronic fatiguesyndrome. Chi A et al
Biomed Pharmacother. 2018 An overview of neuroprotective and cognitive enhancement properties of lignans from Schisandra chinensis. Sowndhararajan K et alAn overview of neuroprotective and cognitive enhancement properties of lignans from Schisandra chinensis. Sowndhararajan K et al