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Fitoterapia

Quando si parla di fitoterapia, bisogna considerare che stiamo raccontando di quella branca della farmacoterapia che si occupa dell’impiego, a scopo curativo, delle piante medicinali e delle preparazioni che da esse si ricavano (infusi, decotti, estratti ecc.).

Storia della fitoterapia e della medicina sono più strettamente legate di quanto possa far sembrare questa definizione. Se, infatti, negli ultimi decenni l’uso delle piante medicinali viene visto come un’integrazione alla terapia convenzionale, prima dell’introduzione dei farmaci di sintesi (fine del 1700), le piante ed i loro derivati erano tutto ciò di cui poteva disporre il medico per alleviare i sintomi dei pazienti.

Nella preistoria l’uomo, nella sua evoluzione da raccoglitore-cacciatore nomade a coltivatore stazionario, aveva sviluppato una primitiva selezione di piante: quelle commestibili e quelle medicinali. In questa prima fase, la “medicina” più sviluppata era la veterinaria: oltre a curare le proprie affettizioni infatti, per l’uomo era cruciale lo stato di salute del bestiame che gli forniva sostentamento. Alcune piante medicinali come l’origano (antalgico e antisettico) e la ruta (antispasmodica) compaiono nell’uso quotidiano a tal scopo.

Bisogna aspettare la civiltà Egizia ed Ebrea per avere delle testimonianze di un uso delle piante ragionato a scopo terapeutico. Negli Egizi e Ebrei la cura del malato era a carico della classe sacerdotale, poiché ritenevano che le patologie fossero causate da demoni (Egizi) o fossero uno squilibrio della natura dell’uomo (Ebrei).

L'epilessia è un disturbo neurologico in cui l'attività delle cellule nervose nel cervello si interrompe causando convulsioni, periodi di comportamento insolito e talvolta perdita di coscienza.

Normalmente il trattamento farmacologico tradizionale è ben tollerato e può ridurre la frequenza di attacchi nell’80% dei casi.

Ma, secondo lo studio di Devinsky e Cilio (Lancet Neurology), circa un terzo dei pazienti epilettici hanno una forma di malattia resistente ai farmaci. Per questi pazienti, numerosi trials clinici si stanno svolgendo, per valutare l’efficacia clinica di un trattamento a base di cannabis.

Tra i componenti della cannabis, quello che sembra avere più interesse per il trattamento dell’epilessia è il cannabidiolo (contenuto nel Bediol e nel Bedrolite).

Della pappa reale avevamo parlato recentemente, evidenziandone anche gli aspetti più controversi.

Quello che non avevamo sottolineato è che questo prodotto è una secrezione faringea delle api operaie.

Quindi si tratta di una specie di saliva, molto densa e ricca di sostanze nutritive.

Ironia della sorte, uno studio recente del 2014 ha testato la pappa reale come aiuto contro disturbi che colpiscono proprio la bocca dell’uomo, sfruttandone non ancora del tutto chiarite proprietà antiinfiammatorie e antiossidanti.

Ci abbiamo fatto di tutto: dalle granite alle sigarette elettroniche, dalla legna da ardere ad alimento per i bachi da seta.

Il gelso è una delle piante più caratteristiche della nostra penisola, anche se la leggenda vuole che sia stato addirittura Marco Polo ad importarlo dalla Cina.

Anche a livello di proprietà terapeutiche, ci sono stati negli anni delle tradizioni che lo riguardavano: masticando la corteccia per esempio, si è creduto di prevenire la carie; i decotti delle radici invece, venivano usati nella medicina popolare come rilassanti.

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