L’ailanto, è una pianta che nelle nostre latitudini viene vista come infestante e che sta soppiantando in certe aree i boschi di acacia autoctoni.
Questo albero, originario delle Isole Molucche (oceano Indiano), può raggiungere anche altezze considerevoli nelle zone di origine, tanto da venire chiamato “Albero che arriva al Cielo” o “Albero del Paradiso”.
Importato per un tentativo di produzione ed allevamento di bachi da seta, viene ad oggi considerato o pianta ornamentale, ma per lo più, come si diceva all’inizio, pianta infestante.
SI pensi che la Svizzera è inserito nella “lista nera” delle piante esotiche invasive che possono ostacolare la conservazione ed il mantenimento della flora autoctona.
L’infestazione da ailanto è difficile da contenere poichè, oltre a crescere su ruderi, muri, aiuole, provocando anche considerevoli danni alle costruzioni, è in grado di riprodursi sia con i semi, che rigettando dalle radici.
È una pianta molto resistente agli agenti ambientali, tanto che può crescere anche in zone molto inquinate, secche o ricche di sale nel terreno (condizioni che rendono impossibile la crescita di altre piante).
L’ailanto fiorisce in giugno, e gli apicoltori sono molto attenti a conservare la monoflioritura del miele per evitare che intacchi il miele di acacia (immediatamente precedente come fioritura) o il tiglio (contemporaneo).
Il miele che ne riustla è ambrato quando è liquido, e tende a schiarisci quando cristallizza. L’odore è fruttato o di funghi freschi, mente il fusto è sempre fruttato, con note di latte di fico, uva moscata ed un retrogusto di the alla pesca.
Per il suo gusto fruttato ed avvolgente, si psosa molto ben con macedonie e gelati con/alla frutta, riuscendo ad armonizzare sapori diversi.
Luca G