L’acne è il risultato di un’alterazione del processo di chertinizzazione, ovvero del processo con cui si forma lo strato più superficiale della nostra pelle. In particolare, viene colpita la ghiandola sebacea, nella quale si verifica prima un’ostruzione e quindi la formazione del comedone.
Questo accumulo di sebo, stimola grandemente la crescita batterica, fino alla formazione del famoso” brufolo”.
La terapia, almeno nelle prime fasi, può essere topica e numerosi studi hanno valutato l’efficacia di diverse combinazioni di principi attivi con proprietà battericide/batteriostatiche e migliorative dello strato cutaneo.
Consideriamo a titolo esemplificativo tre principi attivi: la clindamincia, il benzoil perossido e la tretinoina.
La clindamicina possiede attività prevalentemente batteriostatica, sebbene alte concentrazioni di farmaco possano divenire battericide nei confronti di microrganismi sensibili. Il farmaco agisce bloccando la sintesi proteica nei batteri e quindi il loro sviluppo. Lo spettro di attività comprende la maggior parte dei batteri gram-positivi aerobi, batteri anaerobi, anaerobi gram-negativi (merita di essere analizzato comunque il battere che sostiene l’infezione cutanea al fine di valutare l’antibiotico più attivo).
La tretinoina è un derivato della vitamina A che a livello follicore riduce il tempo di formazione del nuovo strato cutaneo, inoltre stimola l’estrusione dei comedoni già esistenti e ne previene la formazione. Il farmaco sembra anche ridurre lo spessore dello strato corneo dell'epidermide.
Il benzoile perossido possiede deboli proprietà cheratolitiche e sebostatiche. L’efficacia della molecola nel trattamento dell’acne vulgaris è attribuita anche alla sua attività antibatterica, specialmente nei confronti del Propionibacterium acnes e dello Staphylococcus epidermidis. L’attività antibatterica è dovuta presumibilmente al rilascio di ossigeno attivo capace di ossidare le proteine batteriche.
Vediamo ora che associazioni sono state studiate:
Uno studio americano ha valutato l’efficacia di un trattamento con clindamicina fosfato 1.2% e tretinoin 0.025% per 12 settimane. Si sono studiati 4550 pazienti verificando una globale riduzione delle lesioni infiammatorie, non infiammatorie e totali nei pazienti trattati con l’associazione dei principi attivi (sia rispetto al placebo, sia rispetto al trattamento con i singoli principi attivi). La riduzione è stata molto significativa anche nel caso di lesioni gravi. Inoltre, la riduzione delle lesioni si è protratta anche dopo la fine del trattamento.
Un successivo studio, ha valutato l’efficacia dell’associazione tra clindamycin phosphate 1.2% and benzoyl peroxide 3.75% formulata come gel.
Anche in questo caso l’associazione si è dimostrata più efficace sia del placebo, che dei singoli componenti nel ridurre tutti i tipi di lesione (infiammatorie, non inffiammatorie) e la gravità complessiva dell’acne.
Entrambi gli studi concludono che l’associazione dei principi attivi risulta essere più efficace dei singoli farmaci.
Luca Guizzon