Tempo di Olimpiadi: e non poteva certo mancare il nostro personale contributo alla storia del doping, ovviamente sempre in salsa naturale.
È dal tempo della classicità che la salvia è una parte integrante della nostra vita e dieta mediterranea, e i suoi numerosissimi effetti sull’organismo non sono certo un segreto. Per i suoi effetti eccitanti, al tempo dei Greci la salvia veniva perfino vietata agli atleti, prevenendo così casi di doping ante-litteram. In maniera più mistica, i Romani la chiamavano addirittura Herba Sacra. La suggestione circa i suoi effetti è tuttavia qualcosa rimasta nei secoli, se è vero che ancora oggi in Francia un proverbio recita: “chi ha la salvia in giardino non ha bisogno del dottore”.
L’elenco dei suddetti effetti è impressionante.
Eccone solo alcuni: efficiente antiossidante (per questo si usa nella conservazione dei cibi), antispasmodico, tonico, anti-catarro, anti-affaticamento (sia fisico che mentale); come decotto agisce contro le turbe digestive; regolarizza poi le mestruazioni e calma le vampate di calore tipiche della menopausa, oltre ad avere una blanda attività antimicrobica.
Dulcis in fundo, la Salvia contribuisce ad abbassare la glicemia nei diabetici: ed è proprio questo il soggetto dello studio che segue.
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La gabapentina è un anticonvulsivante strutturalmente simile al neurotrasmettitore inibitorio GABA (acido gamma-aminobutirrico), utilizzato anche in campo veterinario.
È un farmaco potente e con effetti collaterali meno gravi rispetto ad altri farmaci, ma ha un aspetto non secondario per i nostri amici a quattro zampe : un saporaccio insopportabile.
Lo sanno bene i proprietari di gatti, che tradizionalmente sono molto selettivi riguardo quello che gli viene proposto come menù.
E per quanto si riesca a mascherare il sapore del farmaco con liofilizzati o preparazioni magistrali ad hoc (paste aromatizzate o capsule appetibili) i palati più raffinati potrebbero trovare comunque da ridire sul piatto proposto.
Se poi il gatto in questione presenta delle convulsioni non altrimenti trattabili, bisogna trovare una soluzione!
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L’insonnia primaria è un disturbo che comprende sia la difficoltà di addormentarsi che l’impossibilità di mantenere la condizione di “sonno” durante la notte.
Anche nel caso di sonno non ristoratore, ovvero quanto ci si sveglia “più stanchi di prima” si può parlare di insonnia, soprattutto se tutti questi sintomi durano da più di un mese causando difficoltà nella vita di relazione del soggetto.
In quanto “primaria”, questo tipo di insonnia esula da altri agenti eziologici e proprio per questo è di difficile risoluzione.
Il trattamento omeopatico mediante simillimum è forse IL trattamento omeopatico per eccellenza: ovvero, quel trattamento che ricerca tra tutti i rimedi quello che comprende la totalità dei sintomi del paziente. Non è di facile individuazione e solo un medico omeopata è in grado di individuare appieno tutte le caratteristiche fisiche, emozionali e mentali che il paziente condivide con il rimedio.
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La cosiddetta Violetta del Pensiero è un membro della famiglia delle Violacee e vanta una lunga storia da pianta medicinale, con testimonianze che vanno molto indietro nel tempo e un riconoscimento ufficiale nella farmacopea europea.
Grazie alle sue proprietà antiinfiammatorie, è comunemente usata per molte malattie della pelle, quali scabbia, ulcere, eczemi, psoriasi o crosta lattea, e contro alcune infiammazioni polmonari, come bronchiti e asma.
Ricchissima di flavonoidi, riesce a favorire la microcircolazione del sangue. Ha poi proprietà diuretiche, depurative, emollienti e antipruriginose.
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