Camomilla riesce quasi in un’impresa impossibile: avere gli stessi effetti del placebo, vale a dire nulli.
Attenzione però: questo è quanto emerge da uno studio molto specifico, in cui camomilla è stata testata solo per la sua efficacia contro l’insonnia. Infatti, nonostante questa pianta sia il rimedio fitoterapico più usato per problemi di sonno, la sua efficacia e sicurezza sono ancora relativamente poco esplorate.
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"Vitamina B12" è un termine con cui, in realtà, si identificano un gruppo di composti vitaminici contenenti cobalto: i corrinoidi. Nel linguaggio comune, la vitamina B12 è universalmente identificata con un solo di questi composti: la cianocobalamina.
La vitamina B12 si presenta come cristalli rossi e fa parte delle sostanze organometalliche complesse come emoglobina, clorofilla e citocromi che sono definite “i pigmenti della vita”.
I derivati di origine animale sono le fonti alimentari principali di vitamina B12, che non può essere sintetizzata da animali o piante, e tale ricchezza sembra dovuta all'azione di alcuni batteri simbiotici. Le più abbondanti fonti di vitamina B12 sono fegato, cervello, turolo d’uovo molluschi, maiale, pollo, salmone, sardine, latte, pesce, manzo, etc.
La vitamina B12 lavora in stretto relazione con il folato nella sintesi delle varie componenti di DNA e RNA, mantiene l’integrità del sistema nervoso e concorrere alla produzione di molecole coinvolte nella biosintesi di acidi grassi e di energia.
I sintomi della carenza di vitamina B12 (di cui necessitiamo di 2-3mg al giorno, poco meno del peso di una goccia d’acqua), sono causati dall’interferenza con la sintesi di DNA: in primis si manifestano sintomi di anemia ma, indipendentemente da quest'ultima, si possono verificare dei sintomi neurologici quali formicolio, intorpidimento, spasmi, depressione, insonnia.
Questi sintomi di carattere neurologico derivano dalla mancata trasforamzione della vitamina B12 in un coenzima che sintetizza molecole che concorrono alla sintesi della mielina (componente della guaina mielinica che ricopre le terminazioni nervose e consente la corretta trasmissione dell’impulso nervoso).
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Dolore alle fibre muscolari: questo potrebbe essere l’etimologia della parola fibromialgia. Parola che, nella realtà, si traduce con fitte dolorose croniche a livello muscolare, associate a rigidità, calo del tono dell’umore ed insonnia.
La dignosi non è facile e così lo è, di conseguenza, la ricerca del trattamento più adatto.
Degli studiosi di Oxford, nel 2004 hanno voluto valutare l’efficacia di un trattamento omeopatico individualizzato (contro placebo) per il trattamento di questa patologia.
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È proprio questo che promette la comunissima pianta violacea, che si riscatta così per una vita passata a profumare ambienti e a decorare aiuole.
L’ansia, del resto, è un disturbo frequente nella popolazione ed è spesso accompagnata da nervosismo e da altri sintomi collaterali. Questi inducono al consumo di benzodiazepine: delle sostanze che alla lunga si possono rivelare molto dannose, oltre che creare una certa dipendenza.
Ecco allora uno studio in cui una preparazione orale di olio essenziale di lavanda è stata messa a confronto con il lorazepam (una comune benzodiazepina), per quanto riguarda i loro effetti contro l’ansia generalizzata.
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