Contro l’emicrania abbiamo provato di tutto. Per secoli, in Europa, pseudo-guaritori hanno improvvisato i rimedi più bizzarri: uno dei più curiosi prevedeva l’estrazione del midollo osseo di gufo, poi amalgamato con olio in un intruglio viscoso che, una volta pronto, andava fatto colare nel naso.
Un’idea inutilmente cruenta, oltre che del tutto infondata scientificamente, ma che la dice lunga sull’entità del problema mal di testa.
Lasciando in pace i poveri gufi, recentemente si stanno scoprendo diversi derivati naturali con effetti positivi sull’emicrania: uno, ad esempio, è il partenio; un altro lo zenzero.
Di questa spezia orientale avevamo già parlato come potente rimedio anti-nausea, sottolineando anche tutte le precauzioni del caso. Nel 2014 però, lo si è testato anche contro l’emicrania, confrontandolo con una comune terapia a base di sumatriptan.
Cento pazienti sono stati divisi in due gruppi, per ricevere o polvere di zenzero o sumatriptan. Si è poi valutato il tempo d’insorgenza del mal di testa, la sua gravità e la rapidità di effetto della terapia. Inoltre, si è anche raccolta una valutazione soggettiva delle persone coinvolte: un loro giudizio circa gli effetti della terapia dopo 5 attacchi consecutivi e la loro soddisfazione generale e volontà di continuare il trattamento.
In entrambi i gruppi, la severità media del mal di testa è calata significativamente dopo due ore dalla somministrazione, con efficacia comparabile tra i due trattamenti. Gli effetti avversi clinici della polvere di zenzero sono stati però significativamente minori rispetto al sumatriptan. La soddisfazione dei pazienti e la volontà di continuare il trattamento non ha evidenziato differenze significative.
Si può quindi dire che l’efficacia degli estratti di zenzero nel trattamento dell’emicrania comune è statisticamente comparabile a quella del sumatriptan, ma con un profilo migliore per quanto riguarda gli effetti collaterali.
I gufi, sentitamente, ringraziano.
Fonti: