Dal 15 luglio 2020, l’AIFA segnala la cessata commercializzazione del collirio all’1% di pilocarpina.
Per ovviare alla carenza del dosaggio, suggerisce di rivolgersi al medico curante che potrà, o modificare la terapia, o utilizzare il dosaggio maggiore (2% attualmente ancora in commercio), oppure rivolgersi ad una farmacia in grado di allestire colliri galenici.
Infatti, è possibile l’allestimento del collirio di pilocarpina 1% partendo dal medicinale industriale “pilocarpina 2%” o dalla materia prima “pilocarpina HCl”. La scelta sarà dettata dalla decisione del medico.
La pilocarpina è un agonista muscarinico ad azione diretta, che molto facilmente passa attraverso le membrane biologiche e che produce miosi per contrazione dello sfintere dell'iride, stimola il muscolo ciliare migliorando l'accomodazione e diminuisce la pressione intraoculare favorendo l'efflusso dell'umor acqueo dalla camera anteriore attraverso il reticolo trabecolare. Per questo viene utilizzata per il trattamento del glaucoma ad angolo aperto così come in alcuni casi per il trattamento di glaucoma ad angolo chiuso.
I glaucomi sono un gruppo di patologie oculari caratterizzate da progressivo danno al nervo ottico, in cui ha una parte importante l'aumento della pressione intraoculare. Il glaucoma è la seconda causa più frequente di cecità in tutto il mondo. Circa 3 milioni di americani e 64 milioni di persone in tutto il mondo sono affetti da glaucoma, ma solo la metà ne è consapevole. Il glaucoma può comparire a ogni età, ma è 6 volte più frequente tra i soggetti > 60 anni.
I glaucomi sono classificati come glaucoma ad angolo aperto o glaucoma ad angolo chiuso, basandosi su sui meccanismi di ostruzione del deflusso per il glaucoma ad angolo aperto, il glaucoma ad angolo chiuso, e le anomalie di sviluppo dell'angolo in camera anteriore.
L'"angolo" si riferisce all'angolo formato dalla giunzione fra l'iride e la cornea nella parte periferica della camera anteriore . L'angolo è il sito dove > 98% dell'umor acqueo fuoriesce dall'occhio sia attraverso la rete trabecolare e il canale di Schlemm (la via principale di deflusso, in particolare nell'anziano), sia attraverso la parte anteriore del corpo ciliare e la circolazione coroidale. Queste vie di deflusso non rappresentano semplicemente un filtro meccanico e un sito di drenaggio, ma comportano invece processi fisiologici attivi.
Il glaucoma ad angolo aperto primario è una sindrome del danno del nervo ottico associata a un angolo della camera anteriore aperto e una pressione intraoculare elevata o, talvolta, media. I sintomi sono il risultato della perdita del campo visivo. La diagnosi viene effettuata tramite oftalmoscopia, gonioscopia, esame del campo visivo, e misurazione di spessore corneale centrale e pressione intraoculare.
l glaucoma ad angolo chiuso è il glaucoma associato all'ostruzione fisica dell'angolo camerulare anteriore, che può essere cronica, o raramente acuta. I sintomi della chiusura acuta dell'angolo sono intenso dolore oculare e arrossamento, riduzione della vista, visione di aloni colorati, cefalea, nausea e vomito. La pressione intraoculare è elevata. Per prevenire la perdita permanente della vista è necessario l'immediato trattamento della condizione acuta con farmaci multipli, topici e sistemici, seguito dal trattamento definitivo, l'iridotomia.
In seguito ad applicazione topica nel sacco congiuntivale di pilocarpina cloridrato o nitrato in soluzione all'1%, l'effetto miotico si raggiunge in 10-30 minuti, è massimo in 30 minuti e solitamente persiste per 4-8 ore (più raramente fino a 20 ore); il picco di riduzione della pressione intraoculare si ottiene in 75 minuti e la riduzione solitamente persiste per 4-14 ore
In genere l'80% del liquido di pilocarpina instillato fuoriesce dall'occhio e un'ulteriore quota viene persa con le lacrime.
Nel trattamento del glaucoma ad angolo aperto si utilizzano generalmente soluzioni di pilocarpina cloridrato o nitrato allo 0,5-4%; la soluzione viene instillata in ciascun occhio ogni 6-8 ore. Nei pazienti con glaucoma in stato avanzato o con iride scura (iperpigmentazione) possono essere necessarie concentrazioni del 6-8%.
Queste concentrazioni elevate di pilocarpina si possono ottenere solo come preparazione galenica, perché colliri di pilocarpina a queste concentrazioni non sono attualmente disponibili a livello industriale.
Come effetti collaterali, l'instillazione del collirio pilocarpina può causare visione offuscata o miopia, diminuzione della visione in oscurità o spasmi dolorosi del muscolo ciliare. Si dovrebbe quindi esaminare con cura, almeno una volta all'anno, la retina dei pazienti trattati con miotici poiché l'uso prolungato di pilocarpina può interferire col metabolismo del cristallino e accelerare la formazione di cataratta. È controindicata inoltre, come gli altri miotici, nei casi di irite acuta, uveite acuta e uveite anteriore. Deve essere impiegata con estrema cautela in pazienti con precedenti di distacco di retina e nei giovani affetti da miopia. Può interagire con altri farmaci per uso oculare, quali cortisonici o antistaminici: si suppone che l'effetto miotico e/o ipotensivo oculare indotto dalla pilocarpina possa essere antagonizzato da questi farmaci.
Un farmaco potente la pilocarpina, quindi, da utilizzare sotto controllo medico e allestito, quando mancante, in farmacie provviste di laboratorio galenico adeguato per la produzione di colliri.
dott. Luca Guizzon