Anodorhynchus hyacinthinus: questo è il nome del pappagallo volatore più grande al mondo, originario del Perù e altrimenti conosciuto con il nome di Ara giacinto.
Oltre al suo piumaggio deliziosamente colorato che ama sfoggiare, l’ara giacinto passa le giornate a sgranocchiare pasti a base di semi, di cui è ghiotto.
Nonostante questi semi siano ricchi in alcaloidi, sostanze chimiche tossiche, l’Ara giacinto raggiunge tranquillamente gli 80 anni di età.
Il segreto della sua longevità viene ricondotto anche a una curiosa abitudine che lo vede recarsi al fiume dopo pasto per beccare una copiosa quantità di argilla, della quale sfrutta le potenzialità detossificanti.
L’Argilla altro non è che un silicato di alluminio che compone il 42% delle terre emerse del nostro pianeta e che si trova in diverse colorazioni a seconda della quantità di Ferro che contiene e dello stato di ossidazione dello stesso: avremo argille bianche (prive di Ferro), verdi (contenenti Fe2+, facilmente assimilabili dal nostro intestino), e rosse (contenenti Fe3+).
Nonostante appartenga al regno minerale, l’argilla ha la plasticità del miele e la medicina antroposofica la definisce come un serbatoio di forze eteriche.
Possiede un’indiscussa capacità conservativa, tanto che Steiner le attribuiva la capacità di impedire che il nostro pianeta Terra invecchiasse precocemente.
Assunta per via orale come gel risulta utile per detossificare l’intestino e tutto il sistema metabolico, ma le sue proprietà curative si esplicano massivamente con le applicazioni esterne: oltre ai classici impacchi utili per sfiammare articolazioni dolenti, il tetraedo silicico che la compone porta in sé forze di luce capaci di fortificare gli organi e mantenerli elastici, impedendone la sclerotizzazione.
Gli impacchi sul capo sono utili in caso di esaurimento nervoso, menopausa, depressione, sul petto risolvono situazioni catarrali e bronchiti, le maschere sul viso affinano la grana della pelle e illuminano l’incarnato.
In caso di radioterapia, un impacco di argilla sulla pelle un’ora prima della seduta e a seguire per sette giorni evita le ustioni cutanee. Sulle piaghe da decubito la polvere di argilla permette la cicatrizzazione.
Nel sonnambulismo, argilla alla D3 permette di rafforzare l’astrale risolvendo o riducendo l’incidenza degli eventi.
A quanto pare, i pappagalli la sanno lunga.
Cristina Guizzon