La medicina Antroposofica pone molta importanza nella nostra pelle: essa è l’organo di separazione tra noi e il resto del mondo, tra ciò che è dentro di noi e ciò che è fuori di noi.
Dotata di grande capacità rigenerativa e di scambio, è spesso utilizzata per trattamenti esterni (impacchi, impiastri, massaggi, bagni) che si rivelano utili per migliorare le condizioni di organi interni.
Una pratica molto comune nei trattamenti antroposofici è quella di immergere il paziente in vasche contenenti particolari miscele di olii essenziali disperse in acqua calda e studiate caso per caso. Questi bagni in dispersione oleosa vengono preparati avvalendosi di uno strumento molto particolare: l’apparecchio Junge.
L’olio medicato è miscelato nell’acqua a 37°C senza emulsionante, ma semplicemente sfruttando l’azione di questo apparecchio che crea un vortice nel quale ogni goccia di olio viene suddivisa in minuscole particelle.
Si ottiene così un’emulsione tra acqua e olio che permette che l’olio stesso non galleggi sulla superficie acquosa, ma sia finemente disperso in essa. Il bagnante che si immerge in un bagno preparato in questo modo viene avvolto dall’olio come fosse un mantello caldo.
Per un effetto terapeutico un bagno dovrebbe durare dai 12 ai 20 minuti con un seguente riposo di 30 minuti al caldo, per permettere la corretta attivazione dell’organismo di calore.
Poiché la pelle è il nostro primo organo di difesa verso il mondo esterno, potenziare le sue attività immunologiche è una buona arma per prevenire le malattie da raffreddamento e alzare il livello di guardia di tutto il nostro organismo.
Anche se spesso ne viene sottovalutata l’importanza, la miscela di olii Torba/Lavanda, è particolarmente indicata a questo scopo. Un bagno preparato con questa miscela riveste l’epidermide di uno scudo invisibile, crea una seconda barriera di difesa schierata in prima linea per proteggerci dalle patologie tipiche invernali.
Cristina Guizzon